"...La verità è che non ho mai imparato a essere felice. Tipo che, secondo me, quando ti arriva una cosa bella dovresti essere capace di sederti e tenertela stretta e limitarti a quello, mica come faccio io che invece cerco di smontarla per vedere come funziona e mi racconto che lo sto facendo per capire come continuare a farla funzionare, come se non sapessi che, smontandola, corro il rischio di romperla, di non saperla più aggiustare. E allora, se mi chiedessi: perché? Potrei risponderti in questo modo: mi stai ponendo la domanda sbagliata, quella giusta è, perché me lo stai dicendo? E la risposta, be’, la risposta è semplice. Te lo sto dicendo perché tu ti sieda con me e con questa cosa bella, che sei tu ma che soprattutto siamo noi, e mi tenga ferme le mani stringendole tra le tue, per impedirmi di romperla, di romperci; perché tu ti sieda con me per spiegarmi che non c’è bisogno di capire sempre tutto, perché tu lo faccia tenendomi stretto, e allora sono sicuro che capirei..."